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"Numeri di Seafuture in crescita: 40% di visitatori in più e 230 aziende partecipanti" In evidenza

Le parole di Cristiana Pagni, amministratore delegato di Italian Blue Growth srl, organizzatrice della settima edizione di Seafuture.

Al termine della settima edizione di Seafuture abbiamo contattato l'organizzatrice Cristiana Pagni, amministratore delegato di Italian Blue Growth srl, per trarre delle conclusioni riguardo la manifestazione che si è svolta nell'arsenale della Marina Militare dal 28 settembre sino al 1 ottobre 2021.

L’attuale edizione di Seafuture si è rivelata un vero successo; ci può anticipare qualche numero?

I numeri di Seafuture 2021 sono tutti in crescita. I visitatori sono aumentati del 40%, le aziende partecipanti sono arrivate a 230 (di cui 20% internazionali) su un’area espositiva di 12.500 mq. Gli operatori del settore hanno partecipato a 2.600 tra b2b e b2g pre organizzati nei quali trovare soluzioni alle loro domande.

Siamo sinceramente soddisfatti che questa vetrina abbia offerto ancora maggiori contatti alle aziende e questo ci fa ben sperare per il futuro occupazionale del settore del mare che resta trainante nel nostro Paese e nella nostra città.

Ci sono state delle contestazioni contro l’attuale edizione, vuole spiegare ai nostri lettori quali sono i vantaggi reali che apporta la manifestazione alle casse dello Stato?

La mia intenzione, durante le sette edizioni di Seafuture, è sempre stata quella di affermare il ruolo centrale dell’Italia nelle politiche del Mediterraneo e garantire sviluppo al nostro Paese costruendo una vetrina biennale di incontro fra imprese e potenziali acquirenti.

Per il nostro territorio significa volàno per le nostre aziende del comparto marittimo e ricadute immediate per tutto ciò che è legato al turismo convegnistico.

Eventi come Seafuture ci forniscono innanzitutto la possibilità di ampliare la nostra offerta turistica, destagionalizzando i flussi di arrivo e partenza, ad oggi concentrati principalmente nei mesi estivi, di far crescere settori legati alla convegnistica, (dalla comunicazione al catering, dall'allestimento alla stampa, dalla logistica alla ricettività) e di puntare su un’offerta più sostenibile, senza dimenticare il tutto esaurito negli alberghi, ristoranti e musei.

Solo una cosa voglio aggiungere: ho sempre pensato che difesa non significhi guerra ma tutela, salvaguardia e rispetto del nostro mare, delle nostre coste, della nostra economia.

La presenza di molte autorità e di rappresentanza di marine estere hanno consacrato Seafuture come un appuntamento di livello internazionale indiscusso; ci dica la verità, sta già pensando alla prossima edizione?

Ora vorrei avere il tempo di riposare qualche giorno. Ci sono due anni che ci separano da una prossima edizione e molto lavoro da fare.

Certo, è vero che le richieste e la soddisfazione dei molti espositori, oltre al plauso delle autorità e delle marine estere, ci esortano ad impegnarci sempre più per far crescere e stabilizzare la manifestazione.

Chiaramente il lavoro che ci attende dovrà mettere a sistema energie e forze di noi tutti, a partire dall’organizzazione, dai partners di questi anni, dalle istituzioni locali, regionali ma anche centrali. Solo un grande lavoro di squadra ci permetterà di portare l’Italia in primis, la Liguria e La Spezia al centro del mediterraneo.

Seafuture rappresenta un binomio perfetto tra le aziende del settore e le forze armate; si può considerare un punto di crescita anche per la nostra città che ha sempre operato in simbiosi con la Marina Militare?

Questo è un punto importante; molte delle aziende presenti non lavorano per la difesa, ma hanno sviluppato tecnologie che possono essere applicate alla difesa ma anche al settore civile.

Molti dei progetti studiati per le Forze Armate trovano ulteriore sviluppo nel settore civile, penso al settore biomedicale, ai tessuti tecnici, alle telecomunicazioni, alla cyber security e anche alla sanificazione da virus e batteri che necessitano non solo alle Forze Armate.

Inoltre la città della Spezia e il suo arsenale sono un luogo geografico ideale per storia, tradizione e cultura del mare. Qui si sono sviluppate piccole e medie imprese che fanno parte del tessuto imprenditoriale della città e creano un indotto diretto e indiretto di grande importanza che sostiene l’economia della nostra città.

Questa è stata l'edizione più significativa, come dicevo prima, ma anche la più difficile da organizzare, tra annullamenti, rinvii, timori e difficoltà. Alla fine, però, hanno vinto le speranze, alimentate da tanta tenacia e determinazione.

L’Italia riprende a correre, prima e meglio di tanti altri Paesi, soprattutto in un settore, la Blue Economy che è uno dei perni della sua economia, da cui sono sempre derivate occupazione, ricchezza e sviluppo.

Nel 2010 l’economista belga Gunter Pauli ha dato un significato concreto al termine blue economy, dimostrando che è possibile immaginare un modello di produzione e consumo basato su innovazione, recupero e riutilizzo dei materiali in sinergia con l’ecosistema acquatico, attraverso la valorizzazione di oceani, mari, fiumi e coste.

Con Seafuture vogliamo riaffermare e sostenere tutto questo. Riprenderò le parole di Virginijus Sinkevičius, Commissario UE per l'Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, “To be green, think blue.”

Visto l’organizzazione impeccabile, quanto ci vuole per organizzare un evento del genere e visto la crisi pandemica mondiale quali sono state le difficoltà che avete incontrato?

In primis sono soddisfatta che siamo riusciti a realizzare Seafuture con questi risultati venendo da una pandemia devastante e, il mio primo pensiero, come ho detto in apertura di Seafuture, va alle vittime del Covid-19 , ai loro famigliari ed a tutti coloro che, anche indirettamente hanno sofferto in questi anni terribili.

L’organizzazione di un evento di questo tipo è una macchina che deve essere equilibrata in ogni suo elemento dove una squadra volenterosa e preparata sappia agire e rispondere alle esigenze e soprattutto alle emergenze organizzative che, con così tanti ospiti provenienti da Paesi diversi, sono davvero all’ordine del giorno.

La presenza del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini alla cerimonia inaugurale, del Presidente Toti, dei sottosegretari Mulè e Pucciarelli, di Alessandro Morelli, viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, quella del Ministro per lo Sviluppo Economico Giorgetti, alla premiazione degli Awards, nonché di tante altre rilevanti cariche dello Stato nelle giornate della convention, costituiscono la migliore testimonianza del livello nazionale e internazionale raggiunto.

Le parole di Draghi sugli investimenti europei vanno incontro in tal senso alla filosofia di Seafuture?

Le parole del Presidente Draghi sono quelle di chi ha una visione del futuro del nostro Paese e del futuro dell’Europa , riuscendo a tracciare, su questi presupposti, una strada.

Senza fraintendimenti sono le parole di un leader che intende dare alla parola ‘Difesa‘ il significato di tutela e garanzia delle libertà nostre e del nostro Paese, coniugando gli obiettivi in termini di sicurezza con la prevenzione, la salvaguardia dei diritti umani, il rispetto dello stato di diritto, io credo che un buon premier di questo si debba preoccupare.

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