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Pazzaglia: "Pronti ad amministrare il comune" In evidenza

di Alice Tintori - Paolo Pazzaglia, candidato sindaco per le amministrative 2022, accetta il nostro invito ed  incontra la redazione della Gazzetta della Spezia per raccontare il suo progetto.

Continua frenetica la campagna elettorale per le amministrative 2022, ed i giornalisti della redazione della Gazzetta della Spezia & Provincia incontrano i candidati sindaci per dare  loro la possibilità di spiegare ai lettori quali siano le motivazioni per cui hanno deciso di proporsi per la carica di primo cittadino della Spezia.

Pazzaglia è un personaggio fuori dagli schemi della politica tradizionale, sempre gentilissimo e disponibile, partecipa personalmente all’apertura dei point dei concorrenti per augurare  loro una buona campagna elettorale all’insegna della correttezza e della lealtà, gira per la città e per i quartieri con la sua bicicletta originale per ascoltare la voce degli elettori e per cogliere le esigenze di tutti,  rallegra Corso Cavour con il suo point colorato (ha scelto il giallo e blu in favore della Ucraina)  con musica, qualche rinfresco, selfie e piccole lotterie benefiche; presenta la sua squadra di sconosciuti ma giovanissimi, preparati e lontani dagli schemi della vecchia politica, accetta volentieri di incontrarci nella nostra redazione.

Vogliamo spiegare ai nostri lettori chi è Paolo Pazzaglia e perché si presenta alle elezioni amministrative 2022? 
Sono stato un bravo studente: ottimo alle medie, 60/60 alle superiori, studi in economia e 2 master, uno in Logistica e Produzione Intermodale presso Università di Pisa ed uno in Marketing & Digital Specialist presso Il Sole 24 Ore Business School di Milano.

Lavoro da oltre 20 anni presso Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane , dove ho ricoperto incarichi sia commerciali che di marketing e, recentemente , di circolazione.
Occasionalmente tengo lezioni di Trasporti e Logistica presso l’Università di Genova, presso la Scuola Nazionale dei Trasporti e scrivo su alcune riviste di settore.
Ho iniziato a fare politica, quella vera, già dalla seconda superiore (1989 ndr) quando assunsi la responsabilità di rappresentante di istituto all'ITIS Capellini della Spezia.
Dico “quella vera” perché era politica non retribuita e finalizzata esclusivamente a benefici collettivi.
In particolare, collaborando con l’allora Preside Bonamartini, riuscimmo ad ottenere i computer nelle aule ed a permettere alle classi di effettuare gite scolastiche all’estero.

Nel ’93 lavoravo presso il gruppo Fininvest a Milano e fui tra i primi, insieme ai dirigenti di Publitalia80, a sapere che il nostro presidente di holding, Silvio Berlusconi, aveva intenzione di creare un nuovo soggetto politico diverso dai partiti tradizionali.

Aderii a quel progetto e nella mia provincia fui il fondatore nonché primo presidente del  club “Forza Italia giovani”.

Dopo di me vennero Andrea Camaiore e successivamente Giacomo Giampedrone, che considero politicamente un allievo, e  che ha saputo far tesoro del solco che gli ho tracciato. Decisi di lasciare a questi ragazzi la gestione del club “forza Italia” e  la mia esperienza politica per dedicarmi alla carriera lavorativa.

 

Lei si è già presentato nel 2012, com'è andata?

Nel lontano 2012 feci il mio primo tentativo di candidatura a sindaco del comune della Spezia e in un solo mese di campagna elettorale, senza l’aiuto di nessuno, presi 601 voti che corrispondevano a poco meno del 2%.

Quindi nel mio piccolo raggiunsi un risultato superiore a quello di alcuni partiti nazionali. Oggi siamo più strutturati ed abbiamo l’ambizione di raggiungere una percentuale a doppia cifra.

 

Pierluigi Peracchini, sindaco del centrodestra, è il sindaco uscente; come giudica il suo mandato?

Pierluigi è un amico. Ci conosciamo da molti anni e l’ho sostenuto nella campagna vincente del 2017, che fu una svolta epocale per la gestione della nostra Città.

Con tutte le difficoltà che ha ereditato, e senza una precedente esperienza amministrativa,  sicuramente ha saputo fare molto meglio di quelli che l’hanno preceduto, ma ci sono ancora margini molto ampi di miglioramento.

Mi candido con una proposta alternativa alla sua, con una lista civica (vera) indipendente,  per non aver vincoli da parte dei partiti e della vecchia politica e tirare dritto al cuore dei problemi, proponendo soluzioni specifiche dopo aver ascoltato tutti i cinquantanove quartieri e borghi del comune della Spezia.

Solo così potremmo operare in ogni singola specificità,  scegliendo la migliore tra le risorse a disposizione  e potendo chiedere pareri sia a destra che a sinistra.

E lo stiamo già facendo.

Infatti, pur provenendo da una tradizione di moderato di centrodestra, il nostro programma sulla sanità ( o, meglio , sulla “salute” dei cittadini, visto che la sanità è competenza delle Regione Liguria) è scaturito dopo un colloquio con il Dott. Alberto Nardini, che è stato a lungo corteggiato dal centrosinistra quale candidato alle attuali elezioni amministrative, mentre per quanto riguarda i temi ambientali ho chiesto ed ottenuto un parere da parte del giurista Marco Grondacci, tradizionalmente orientato a sinistra ma indubbiamente competente sull’argomento.

Pertanto, per il bene della comunità, non avrò problemi a confrontarmi con le maggiori professionalità che il nostro territorio mette a disposizione, indipendentemente dalla loro estrazione politica.

 

Secondo lei quali sono i problemi più importanti del nostro comune?

Sicuramente sarà fondamentale avere la capacità di creare ricchezza e lavoro e saper recepire risorse economiche con le quali poter agire nei vari settori.

L’occasione del PNRR (ndr: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) va saputa sfruttare, così come le varie tipologie di finanziamenti europei.

Ma saranno necessarie adeguate professionalità e competenze per sapersi muovere tra i cavilli della complicata burocrazia, per la quale, spesso, consistenti fondi a disposizione  non sono stati recepiti ed utilizzati, a favore di altri Stati che ne hanno saputo trarre beneficio.

Il nostro comune ha il vantaggio di essere affacciato sul mare, risorsa che qualsiasi altro comune italiano dell’entroterra ci invidia.

Gli spezzini devono maturare la consapevolezza di vivere in un posto straordinario sotto tanti punti di vista ed uscire da una cultura di stampo statalista per approcciare ad una mentalità imprenditoriale.

Il porto, punto di unione tra terra e mare, dovrà essere grande occasione di sviluppo in tutti i suoi settori e nel suo indotto, adottando le necessarie regole che portino al massimo rispetto delle questioni ambientali.

Da amministratori dovremo far convivere in modo armonico porto commerciale, porto crocieristico, diportistica, logistica, cantieristica, servizi e, soprattutto , formazione specifica, anche favorendo l’ampliamento delle eccellenze già presenti sul territorio quali il Cisita, la scuola Nazionale dei Trasporti, l’Università e le scuole professionali.

Il porto, nel rispetto delle regole europee, per questioni di sicurezza ( o, meglio, in termini anglosassoni, di Safety e Security, quindi prevenzione e difesa da potenziali minacce) deve avere gli accessi controllati.

Questo ha fatto si che, negli anni, i cittadini spezzini abbiano considerato le attività portuali come “usurpatrici” del loro territorio, al quale, nel tempo, è stato progressivamente negato loro l’accesso.

La restituzione alla Città della Calata Paita, dopo oltre 100 anni, sarà una grande occasione per ridisegnare il nuovo fronte a mare che sarà praticamente raddoppiato rispetto a quello attuale.

Un’occasione unica che dovremo affrontare ascoltando le istanze dei cittadini e degli operatori locali, preferibilmente dando a quest’area un aspetto che sia di attrattiva per i turisti e di fruibilità per tutti i cittadini.

Turismo e cultura, nei suoi vari aspetti, con una adeguata programmazione di eventi di livello internazionale, capaci di attrarre  un ampio pubblico, saranno il fulcro del nostro agire politico.

 

Se il 13 giugno dovesse svegliarsi come sindaco del comune della Spezia, quale sarebbe la sua prima mossa?

Andare a conosce uno per uno tutti i dipendenti comunali. Dare e ricevere il numero di cellulare personale. Creare un gruppo WhatsApp “COMUNE DELLA SPEZIA” e fare corsi a gruppi di “Team Building” e “Motivation”.

La “motivazione”,  nello studio come nello sport o nel lavoro, può valere fino al 30% delle proprie performances.  Motivare la squadra del Comune sarà come avere un 30% in più di dipendenti. Ovviamente dovranno essere previste le necessarie premialità in base al merito ed alla produttività dei singoli.

Tutti avranno benefici; in primis, i dipendenti comunali che vedranno aumentati i loro stipendi. A seguire tutti i cittadini che avranno servizi sempre più rapidi ed efficienti.

 

Lei con la sua bicicletta (foto copertina di Cesare Salvadeo), durante la campagna elettorale, gira per tutti quartieri della città; i cittadini cosa le dicono? Come hanno accolto la sua candidatura?

Con un entusiasmo che non mi aspettavo. Dopo tanti anni fuori Spezia, immaginavo servisse più tempo per recuperare il rapporto con la città e far conoscere la mia progettualità e la mia voglia di far bene.

Invece, grazie anche ad un ampio utilizzo dei social media, ho raggiunto velocemente i miei obiettivi comunicativi e tutti i cittadini possono, con un click, accedere al mio programma, che è in continua evoluzione, sul sito.

Inoltre abbiamo creato un modo innovativo di promozione, realizzando delle cartoline con il QR-code (siamo i primi ad utilizzarlo in politica),  dal quale gli spezzini,  tramite una app del cellulare,  possono accedere al nostro programma.

Chiunque potrà, inoltre, scriverci sul sito o ri-spedirci la cartolina indicandoci cosa vorrebbe che facessimo se e quando faremo parte dell’amministrazione della Città.

Competenza, trasparenza e, soprattutto, partecipazione attiva dei cittadini alle scelte per la Città saranno le pietre miliari del nostro agire amministrativo.

Il nostro info point è aperto il sabato sera fino oltre la mezzanotte, e questo ci dà ampia visibilità tra i giovani.

 

Credo che saremo la vera rivelazione di queste elezioni.

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