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Pontremolese: il progetto riparte dopo vent’anni, ma i costi sono raddoppiati In evidenza

di Anna Mori - Il progetto è stato inserito nel Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria. Il Governo è già al lavoro per reperire i fondi per completare tutti e tre i lotti.


Nel pomeriggio presso l’Auditorium dell’Autorità Portuale è stato fatto il punto sul raddoppio della Pontremolese, un progetto datato 2003 e che per vent’anni non è mai realmente partito. Da alcuni mesi è stato inserito nel Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria ed è quindi rientrato tra gli obiettivi del Governo.

“Il raddoppio della Pontremolese era un progetto che stava su un binario morto – dichiara il Viceministro alle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile Onorevole Teresa Bellanova - Alcuni vi hanno creduto, si è creata una giusta e positiva condizione. Abbiamo lavorato con il Parlamento, con la Commissione Trasporti presieduta dall’On. Paita e abbiamo riportato quest’opera al centro dell’attenzione del Governo e di RFI Credo che abbiamo avuto tutti insieme la possibilità di poter dare un contributo e un’importante risposta non a un singolo territorio, ma al Sistema Paese. Abbiamo inserito il progetto nel Contratto di programma, nel documento strategico dei trasporti, e oggi possiamo dire che quest’opera riparte, le risorse non sono sufficienti, ma poiché lavoriamo per lotti, il Governo è già al lavoro per reperire le ulteriori risorse. Stiamo discutendo dell’importanza di infrastrutturare il territorio per renderlo più vivibile, più appetibile anche dal punto di vista dell’attrazione degli investimenti, più competitivo dal punto di vista economico, ma tutto questo comporta assunzioni di responsabilità”.

“Un’opera strategica importante per questo territorio, per la mobilità delle persone e delle merci – aggiunge l’On. Bellanova - Stiamo parlando di un valore anche per le imprese, perché il tempo è risultato economico, il tempo è avere la possibilità di reggere un posto di lavoro o meno, di reggere un’attività produttiva o meno. Dunque merita il massimo delle energie da parte di tutti noi”.

Il progetto è composto da più lotti funzionali. I costi sono passati da 2 miliardi a 4 miliardi e 500 milioni più il lotto Parma Vicofertile che vale altri 450 milioni. Questo lotto al momento è finanziato per 260 milioni. Mancherebbero 190 milioni per procedere con le successive attività che sono l’iter autorizzativo e la fase negoziale per appaltare i lavori.

Su questo punto interviene l’Ing. Mariano Cocchetti, Commissario di Governo per la Pontremolese: “Purtroppo i numeri sono lievitati significativamente perché abbiamo ripreso un progetto del 2003. In vent’anni sono cambiate tantissime normative e regolamenti tecnici. Faccio ad esempio riferimento alle specifiche tecniche dell’operabilità che riguardano la sicurezza in galleria. Questa è un’opera che per la maggior parte è in galleria. I costi sono più che raddoppiati. Abbiamo sostanzialmente terminato e rivisitato il progetto preliminare e ora il prossimo passo è iniziare la progettazione definitiva”.

“Per gli altri lotti per il momento non ci sono coperture – aggiunge l’Ing. Cocchetti - 2 miliardi e 700 milioni servono solo per la galleria di valico. Oggi non abbiamo disponibilità, ma l’impegno del governo è quello di reperire i fondi quantomeno per poter procedere con la progettazione definitiva. Il progetto è stato ripreso lo scorso anno dopo 20 anni, in quest’ultimi dodici mesi abbiamo iniziato e completato la progettazione definitiva della Parma Vicofertile, rivisitato e aggiornato la progettazione preliminare di tutti gli altri lotti, ora confidiamo di avere i finanziamenti per poter continuare a completare almeno l’iter progettuale sugli altri lotti compresa la galleria di valico e l’iter autorizzativo e negoziale per quanto riguarda la Parma Vicofertile”.

Per quanto riguarda i tempi l’Ing. Cocchetti aggiunge: “In merito ai tempi di realizzazione, questi sono abbastanza definiti solo sul lotto della Parma Vicofertile dove abbiamo terminato la progettazione definitiva. Posso dire che si parla di 6 anni per l’iter autorizzativo, la fase negoziale, la fase realizzativa e la messa in esercizio della linea ferroviaria. Per quanto riguarda gli altri lotti, non avendo una progettazione definitiva pronta, oggi diventa difficile stimare le tempistiche. Anche perché per una galleria che supera i 20 km, come quella di valico, è nel progetto definitivo che vengono verificate tutte le modalità realizzative di avanzamento dello scavo valutandone i tempi realizzativi”.

Una volta terminata, la Pontremolese consentirà di dare un’enorme potenzialità al porto della Spezia, incrementare il traffico delle merci con vettore ferroviario e nello stesso tempo contenere i tempi di percorrenza valutabili da un quarto d’ora fino a 35 minuti. Anche l’impatto ambientale sarà ridotto trasferendo una buona parte del trasporto merci da strada a rotaia.
L’opera non è inserita nel PNRR perché prevede dei tempi che travalicano l’arco temporale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Esistono però altre fonti di finanziamento che potrebbero essere inserite nel contratto di programma con Rete Ferrovia Italiana.

“E’ un’opera strategica per la nostra Liguria – conclude il Governatore Toti - perché vuol dire dare ai nostri Porti che sono fondamentali per il sistema produttivo una maggiore competitività e una maggiore compatibilità ambientale. La Pontremolese per lungo tempo è rimasta in coda alle opere progettate dal Sistema Paese, oggi finalmente ha ripreso una giusta strada. Pensiamo possa essere rapidamente messa nel piano investimenti di Reti Ferroviarie Italiane e poi certo non sarà una questione di settimane o di mesi, ma avere una prospettiva consente evidentemente agli operatori portuali e a chi lavora nel nostro secondo porto più importante che è quello di Spezia di poter programmare investimenti per il futuro. Già oggi è interessato da lavori di ristrutturazione molto importanti basti pensare alla liberazione della Calata Paita, ai tombamenti, al nuovo hub di Migliarina per le Cinque Terre. Il Porto cerca di darsi quella connotazione che per tutti i porti della Liguria sta diventando fondamentale, ovvero quella di un mix tra merci, turismo, passeggeri, traghetti, autostrade del mare, e credo francamente che in questo la Liguria abbia qualcosa da dire al Paese”.

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