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Alessandro Pomo: "Lavoreremo per risolvere tutti i problemi della città, ma serve anche un cambio di mentalità" In evidenza

di Elena Voltolini – Candidato al Consiglio comunale con la lista "Spezia al centro", ha già pronto un progetto strategico per ridurre la produzione di rifiuti indifferenziati, basato su incentivi e premi per attività e cittadini virtuosi.

Tributarista qualificato LAPET, l'Associazione nazionale del settore, della quale è anche membro del Consiglio Direttivo Provinciale, Alessandro Pomo da quasi 30 anni si occupa di tributi locali e, nello specifico, di contrasto all'evasione. Responsabile dei progetti accertativi di Spezia Risorse SpA, ha il compito di scovare non chi non paga o paga in ritardo o in modo parziale, ma chi non dichiara, ovvero chi è sconosciuto all'Ente. Per le sue elevate competenze è anche Consulente Tecnico d'Ufficio del Tribunale Civile della Spezia e Consulente Tecnico di parte.

Per le amministrative del 12 giugno ha deciso di candidarsi nella lista “Spezia al Centro”, che sostiene l'aspirante sindaco Paolo Pazzaglia.

Nella nostra intervista spiega le motivazioni di questa scelta e quale è il suo programma da Consigliere.

 

Perchè ha deciso di candidarsi e perché ha scelto di sostenere Paolo Pazzaglia?
Dall'età di 18 anni ho sempre fatto valere il mio diritto al voto, ma non ho mai fatto politica attiva e non mi sono mai candidato. Ora Pazzaglia mi ha dato la spinta per compiere questo passo. Alla base della mia decisione di espormi ed impegnarmi in prima persona c'è infatti proprio l'aver ascoltato i principi, le proposte e le idee dell'amico Paolo Pazzaglia. Lui, i suoi progetti e la sua visione di come dovrà diventare La Spezia nel prossimo futuro mi hanno coinvolto e invogliato ad intraprendere questa strada. L'entusiasmo di Paolo è travolgente. 

Quando avrà la possibilità, anche solo in parte, di realizzare le sue idee, potremmo vivere in una Spezia migliore: una città più viva, dalla forte connotazione turistica, e che risponde alle richieste della cittadinanza, del tessuto industriale, artigianale, dei servizi e del commercio.


Qual è il suo giudizio sull'operato del sindaco e dell'amministrazione uscenti?
Dopo oltre 30 anni durante i quali la nostra città é stata gestita in modo oligarchico da una ristretta cerchia di persone legate ad una certa parte politica, si può dire che il Sindaco Peracchini e l'Amministrazione uscente abbiano rappresentato un notevole cambio di passo. C'è pero, ancora, molto margine di miglioramento.
Rimangono tuttora da realizzare molte delle promesse fatte durante la campagna elettorale del 2017, come ad esempio un profondo restyling di Piazza del Mercato, la realizzazione di nuovi parcheggi e del nuovo waterfront.

Innegabilmente, in diversi campi ci sono stati buoni risultati: primo fra tutti quello della gestione dei rifiuti. In 4 anni, infatti, è stato raggiunto il 78% di rifiuti avviati a recupero e si è avuta una riduzione tariffaria superiore al 32%. Questo anche grazie ai risultati del sottoscritto in qualità di responsabile del contrasto all'evasione in Spezia Risorse SpA, società partecipata al 60% dal Comune della Spezia.


Una delle critiche che anche la lista “Spezia al Centro” ha mosso all'attuale sindaco è quella di essersi per così dire "arroccato a Palazzo". Nel vostro programma elettorale, al contrario, avete usato con molta frequenza termini quali "insieme", "ascolto", "condivisione". Nel concreto, come realizzerete tutto questo se sarete chiamati a guidare la città, ma anche nel caso siederete sui banchi dell'opposizione?
Chiunque si candidi a far parte dell'amministrazione comunale altro non fa che mettersi a disposizione per rappresentare i cittadini. La nostra campagna è cominciata con l'ascolto delle persone, non solo nel centro città, ma in tutti i quartieri e i borghi. Cosi abbiamo potuto capire di cosa hanno bisogno i cittadini che ci apprestiamo a rappresentare. I problemi da risolvere sono tanti e le risorse poche. Condividendo insieme le scelte, siamo arrivati a stilare una lista di priorità su cui intervenire subito. In primis occupazione giovanile e rilancio dell'economia locale attraverso turismo, commercio, cultura e sostegno alle PMI.

Pazzaglia ci ha talmente convinti a far bene che l'ipotesi di andare all'opposizione non l'abbiamo nemmeno considerata.


Nel programma della lista si parla di valorizzare le tradizioni e la cultura della Spezia, ma anche di costruire una nuova spezzinità? Che cosa intendete?
La Spezia delle cartoline in bianco e nero era una città ammirata in tutta Europa. Non a caso i primi turisti dell'800, aristocratici, artisti e poeti, venivano nel nostro golfo, che per questo motivo è chiamato Golfo dei Poeti. La costruzione dell'arsenale, nella seconda metà dell'800, ed il conseguente sviluppo industriale, hanno sradicato per oltre 100 anni le peculiarità turistiche della città. Di recente il trend è cambiato e c'è un gran fermento per dare risposte alla domanda dì turismo che da alcuni anni è in forte crescita. Perchè questo avvenga, però, è necessario, prima di tutto, cambiare la cultura e la mentalità degli spezzini: i turisti non devono essere visti come un “fastidio”, ma come una risorsa ed una grande opportunità di crescita e di sviluppo. I turisti dovranno trovare una città accogliente ed aperta, nel senso più ampio di questi termini, ovvero sia a livello di atteggiamento che a livello pratico. Facendo un esempio banale, ma molto chiaro: se una nave da crociera attracca in porto domenica, i turisti non possono trovare bar e locali chiusi in centro.

Nostro compito sarà fare in modo che gli spezzini tornino ad avere la consapevolezza di vivere nel golfo più bello del Mediterraneo.


L'idea dì Spezia al Centro di costruire un Cristo Redentore più grande dí quello di Rio sulla sommità del Parodi è arrivata sino ai giornali americani che la hanno bollata come boutade. Da un lato quindi si è parlato della Spezia persino oltreoceano, dall'altro però non prendendo la cosa troppo sul serio. Non pensate, guardando non oltreoceano ma all'interno della città, che proposte come questa possano danneggiarvi, portando gli spezzini a vedervi lontano dai reali problemi e necessità della gente e della città?
Pazzaglia é un genio del marketing. Lo ha dimostrato in qualsiasi attività si sia messo a fare e ogni giorno stupisce anche noi del suo team con idee e soluzioni per tutti i problemi. Inoltre con il suo lavoro di manager ha girato l'Europa e conosce cosa realmente funzioni nelle città più belle e moderne. L'idea del Cristo Redentore è nata come boutade per creare engagement, aumentare il numero di click e far si che gli algoritmi di Google mettano le nostre proposte sempre tra le prime. Sapevamo di essere i più forti sui social a Spezia. Ma a far citare su quotidiani U.S.A., in California ed a Chicago, un candidato sindaco di una lista civica di un piccolo capoluogo di provincia italiano, poteva riuscirci solo Pazzaglia.

Come ho detto prima, abbiamo ascoltato i quartieri e conosciamo i tanti piccoli problemi che affliggono soprattutto le periferie. Spezia ha però bisogno anche di un sindaco con una "visione" di città a medio e lungo termine. E non c'è città famosa nel mondo che non abbia un grande monumento che attragga turisti. Non sarà per noi una priorità, ma nel futuro si potrà valutare professionalmente un'analisi costi/benefici per la realizzazione di un nuovo skyline della Spezia, con un monumento consono ad un modello alto di città.


A livello personale, anche se ovviamente all'interno del programma condiviso della lista "Spezia al centro", su quali settori concentrerà in particolare la sua attività di Consigliere nel caso in cui fosse eletto? Ha già in mente qualche progetto da sottoporre al futuro Consiglio comunale?
Sicuramente concentrerò la mia attività di Consigliere sulle materie nelle quali sono più ferrato, ovvero i tributi locali e la progettualità eco-sostenibile.

Ho già un progetto da sottoporre al futuro Consiglio Comunale, relativo alle strategie per la riduzione della produzione dei rifiuti, sia domestici che non domestici, che si basa principalmente sull'applicazione di incentivi e premi, coinvolgendo anche le associazione di categoria.

Uno dei pilastri sarebbe: non più il badge per aprire il cassonetto, ma i sacchetti con il barcode. Questo perchè oggi molte persone non hanno la percezione che sulla  tassa che pagano influisce quante volte aprono il cassonetto dell'indifferenziato, fosse anche per buttare un singolo rifiuto. Fare, invece, in modo che siano i cittadini a dover comprare un sacchetto dotato di barcode per conferire l'indifferenziato farebbe sì che si avrebbe davvero la percezione che si paga ogni volta che si getta un sacchetto, quindi si sarebbe maggiormente orientati a differenziare. I cittadini sarebbero informati con trasparenza e responsabilizzati.

Penso poi che bisognerebbe aumentare notevolmente la riduzione sul tributo a chi conferisce alle isole ecologiche. Ci sono Comuni che hanno ridotto la parte variabile della tariffa anche del 50%, non del 10% come alla Spezia.

Si dovrebbe inoltre tornare al “vuoto a rendere” per il vetro ed installare compattatori per le bottiglie di plastica, che diano a chi li usa dei buoni sconto o direttamente denaro.

Sul fronte dei rifiuti non domestici, l'incentivo potrebbe essere sia economico che a livello di pubblicità, una sorta di “marketing ambientale” istituendo, ad esempio, in collaborazione con le Associazioni di categoria, un premio per le attività più virtuose.


Oltre a queste conoscenze e alla sua professionalità, per qualì altre sue qualità gli spezzini dovrebbero sceglierla?
Una delle mie principali qualità riguarda il mio modus operandi basato sull'onestà, sull'ascolto e sulla ricerca della soluzione migliore, sempre e comunque seguendo gli atti legislativi, la prassi amministrativa, le circolari, le risoluzioni e soprattutto la giurisprudenza.

Il mio motto per questa campagna elettorale è: “se mi conosci sai che di me ti puoi fidare”.

 

 

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