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Dalla sicurezza, all'ambiente, al terrorismo: le ragioni del NO di Legambiente al progetto di GNL Italia In evidenza

Sono contenute nelle osservazioni indirizzate all'Autorità Portuale che è chiamata a pronunciarsi sulla autorizzazione della concessione demaniale.

Il Circolo spezzino di Legambiente intende con queste osservazioni respingere con fermezza la proposta di accosto e concessione in Calata Malaspina, nel Porto della Spezia, per realizzare un terminale in grado di accogliere le bettoline che, partendo dal Terminal di Panigaglia, approderanno, se passerà la concessione, cariche di gas liquefatto, appunto in Calata Malaspina.

Appare evidente che il fattore di rischio, sia nell’attracco di più navi contenenti gas liquefatto in banchina che il successivo trasferimento di parte di questo in bettoline e il conseguente approdo, aumenterà in maniera considerevole e quindi inaccettabile in un golfo in cui già adesso sono presenti situazioni di allarme e sicurezza.

Venendo alla richiesta, non si può dimenticare che è stato deciso l’aumento del transito di metaniere (circa 90) l’anno e che per questa modalità e ed lo stesso progetto ”small scale” il Mite ha ritenuto di non dover sottostare alla Valutazione di Impatto Ambientale, nonostante le prese di posizione di associazioni e comitati dei cittadini, tra cui Legambiente La Spezia.

GNL Italia ha presentato all’Autorità di Sistema Portuale Mar Ligure Orientale, in data 7/10/2022, protocollo 25889, istanza per la concessione di area demaniale in Calata Malaspina nel porto della Spezia.

Balza evidente che queste proposte, collocate in un Golfo come quello della Spezia, con ingresso e uscita della stragrande maggioranza dei traffici marittimi (quelli industriali, portuali, energetici, militari e naviglio privato) aumentino le interferenze, di carattere ortogonale con attività succitate e quindi le possibilità di contatto e speronamento, e finanche i rischi connessi alle condizioni atmosferiche (l'aumento di onde potrebbe rendere problematico il trasporto di un simile carico eccezionale).
Per citare un’altra problematicità quale titolo di esempio, da alcune testimonianze si evince che “alcune tipologie di navigli, quali ad esempio i rimorchiatori, vanno a una velocità tale che anche inavvertitamente alzano onde”.
Con questo progetto avremo aumentato il rischio su due fattori: arrivo di navi metaniere in più e decine e decine di transiti su bettoline come del resto ammesso dalla stessa GNL Italia nell’esemplificare il suo progetto e nella richiesta di concessione al molo Malaspina.

Incomprensibile poi, appunto, la richiesta di concessione e sbarco in Calata Malaspina.
La rotta tra terminal di Panigaglia e Calata Malaspina interesserà moltissime rotte di strutture/porti/cantieri/imbarchi/porticcioli con naviglio privato sparsi nello specchio del Golfo.
Le bettoline sbarcheranno a Calata Malaspina, adiacenti ad attività portuali significative come quelle commerciali, delle merci e crocieristiche con i passeggeri,
interessando e mettendo a rischio non solo strutture ma anche persone.

Altro elemento critico è la presenza nell’area a mare interessata, del Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo. Non solo, ma
siamo anche in presenza di aree ZSC, nonché la vicinanza a tre importanti parchi naturali, quello regionale di Portovenere, l’altro regionale di Montemarcello Magra Vara è quello nazionale delle 5 terre.
Si contrasta poi con l’obiettivo europeo del 2030 di riduzione del 55% delle emissioni climalteranti; in questo senso il metano é un gas significativamente negativo per il clima.
Gli impianti che trattano gas (rigassificatori ed altri tipi di impianti, compreso Panigaglia) rilasciano in atmosfera miliardi di metri cubi di metano per colpa delle cosiddette emissioni fuggitive. Risolviamo questo invece di aumentare le capacità produttive dei siti!

Vogliamo per ultimo richiamare anche il rischio terrorismo, che già sussiste per l’impianto di Panigaglia, che sarà senz’altro aumentato con il transito giornaliero di decine di autobotti con a bordo GNL.

In conclusione, e per le motivazioni suddette, Legambiente chiede di non concedere la concessione in Calata Malaspina per lo sbarco delle bettoline, mentre evidenziamo che un tale progetto, per come è sistemato il nostro golfo e le sue attività in esso presenti, ben difficilmente può concedere un sito di sbarco in concessione senza aumentarne i rischi.


Stefano Sarti
Presidente Legambiente La Spezia

 

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