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"Bisognerebbe pensare alla tutela dei cittadini e dell'ambiente piuttosto che ragionare come agenzia turistica" In evidenza

Lettera aperta del locale circolo di Legambiente all'amministrazione di Lerici.

Il progetto di “Riqualificazione Architettonica del Lungomare Vassallo”, costato diverse decine di migliaia di euro di denaro pubblico e qualche anno di studio, è stato definitivamente cestinato sostanzialmente perché ci si era dimenticati dei vincoli autorizzativi! Leggiamo dalla relazione agronomica (altra spesa) – che il progetto tra le varie cose aveva previsto l’abbattimento di nove conifere d’alto fusto e la “rimozione” di altri 26 alberi di arancio lungo Via Roma e Via Biaggini.

La stampa locale ci informa di un nuovo progetto, che questa volta però “parte speditamente” e che verrà preceduto da una seduttiva suggestione dando l’incarico di realizzare - 8 mila Euro, recita la determina - la resa grafica (rendering) dell’idea progettuale a una società specializzata in comunicazione e pubblicità immobiliare.

Abbiamo rischiato di perdere 35 alberi, sostanzialmente sani, nel pieno centro cittadino! Del nuovo progetto si conoscono pochi particolari. Sollecitato, il Comune ha dovuto effettuare una indagine supplementare, più accurata della grossolana relazione agronomica, dalla quale risultano compromessi solo due alberi, compromissione dovuta sostanzialmente a mancata attenzione e incuria. Oltre a questo, la nuova indagine mette in evidenza la drammatica carenza di interventi preventivi di cura e conservazione e conferma la necessità di adottare con urgenza un piano ed un regolamento del verde urbano, oggetto della nostra petizione! (vedi www.vivilerici.it)

Su poche centinaia di metri di passeggiata lungomare, in pieno centro, incombono ora, oltre alla annunciata riqualificazione, l’ipotesi di parcheggio interrato alla rotonda Vassallo, l’ipotesi di riassetto a pontili della rada, la fantasiosa e un po’ dimenticata passerella in vetro-acciaio attorno al castello, insomma, una cacofonia progettuale senza capo né coda, senza una sostanziale strategia di riferimento, una mancanza di pianificazione che sta, drammaticamente, togliendo risorse al futuro dello spazio pubblico e all’assetto sociale ed economico di Lerici.

Gli errori cominciano ad essere tanti! Dall’uso inappropriato della mensa della scuola Fiori che ha costretto gli alunni, da più di un anno, a mangiare sui banchi in classe, al plesso delle scuole medie di San Terenzo da quattro anni inaccessibile per lavori di sistemazione sino ad arrivare alla sparizione del campo bocce di Pozzuolo trasformato in una meschina area giochi per bambini – due anni di lavoro, costo 200.000 Euro, più o meno – alberi tagliati, altro cemento e trascuratezza in una località dove di bambini ce ne sono forse due. Il discutibile cambio di destinazione di Villa Augenti, con la sua ampia e luminosa terrazza vista mare, da scuola materna ad archivio e uffici e la chiusura dell’asilo a Pugliola con l’abbandono al degrado di villa Cochrane e il suo ampio e salubre giardino, hanno ridotto l’offerta di servizi all’infanzia rendendo il Comune di Lerici meno accogliente e attrattivo. Bambini non ne vengono e i giovani se ne vanno! Sarebbe il caso di pensare di più ai propri cittadini, al rispetto e tutela dell’ambiente e degli ecosistemi sia naturali sia urbani, al paesaggio, alla salubrità e sicurezza del territorio – ci sono ancora i 2000 mq di copertura in amianto all’ex-alberghiero Casini - piuttosto che ragionare come un’agenzia imprenditorial-turistica.

Il “verde urbano” pubblico e privato rappresenta una delle leve strategiche per migliorare, in modo economico, facile ed elegante, la qualità della vita di chi in questi luoghi ci vive e lavora. Molte delle città dell’Unione così come molte città in Italia, piccole e grandi, si sono dotate, da tempo, di strumenti di pianificazione, di governo, manutenzione e gestione del verde urbano. Un attivatore di buone pratiche e probabilmente un passaggio obbligato se si vuole mantenere il valore e l’attrattiva dei luoghi, mitigare gli effetti distruttivi di eventi meteo-idrogeologici – aumentati del 55% rispetto allo scorso anno, secondo l’ultimo rapporto CittàClima di Legambiente – se si vuole mantenere un luogo sano che dia benefici alla salute psichica e fisica e migliori le relazioni e gli aspetti demografici, economici, sociali e culturali di un territorio.


Giovanni Cortelezzi - LEGAMBIENTE Lerici APS

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