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Bonus a chi acquista alloggi invenduti per affittarli a canone concordato

E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale che consente a chi acquista un alloggio per affittarlo a canone concordato di avere una riduzione del reddito ai fini Irpef pari al 20% del prezzo di acquisto.

 

Per beneficiare dell'agevolazione è necessario acquistare un immobile da un'impresa di costruzione o di ristrutturazione.

Si tratta di alloggi invenduti alla data del 12 novembre 2014 o che abbiano conseguito il requisito dell'agibilità tra il primo gennaio 2014 ed il 31 dicembre 2017.

Si calcola che in Italia vi siano almeno 400.000 alloggi invenduti e nella nostra provincia diverse centinaia.

La deduzione non può superare i 60.000 euro e l''affitto deve avvenire entro 6 mesi dall'acquisto o in caso di costruzione su area di proprietà entro sei mesi dal rilascio dell'agibilità o dal momento in cui si è formato il silenzio assenso.

L'alloggio deve essere in classe energetica A o B.

Sono esclusi dall'agevolazione gli alloggi accatastati nelle categorie A1-A8-A9.

La durata del contratto di locazione non può essere inferiore a 8 anni e la casa non può essere data in affitto ad un parente di primo grado.

Questo significa che non ha diritto alla deduzione del 20% un padre che acquista una casa e la affitta a canone concordato al figlio.

Beneficiano del bonus gli acquisti fino a 300 mila euro effettuati fino al 31dicembre 2017.

Si tratta di una interessante opportunità per chi intenda investire ma soprattutto l'immissione sul mercato della locazione di alloggi di nuova costruzione,energeticamente efficienti ed ad un canone più basso rispetto a quelli di mercato.

Ricordo che ai contratti concordati sono riconosciute sia agli inquilini (rimborsi Irpef fino ad un massimo di 495,80 euro annui in base al reddito;se l'inquilino è di età inferiore a 30 anni e con reddito inferiore a 15493,71 il rimborso Irpef sale a 990 euro) sia ai proprietari  che scegliendo il sistema fiscale cosidetto cedolare secca beneficiano di una tassazione fissa al 10% e una riduzione IMU che nel caso del Comune della Spezia è del 4,6 per mille e che con la legge di stabilità 2016 potrebbe scendere al 3,45 per mille,ad Arcola e Santo Stefano Magra del  6 e che potrebbe scendere al 4,5 .

Inoltre optando per la cedolare secca il canone di locazione non può subire aumenti e non si pagano più le marche da bollo ne la registrazione annuale del contratto.Insomma una buona occasione per chi ne ha la possibilità di fare un interessante investimento redditizio e per l'inquilino di fruire di una casa nuova ad un affitto concordato.

Franco Bravo

Segretario Generale SUNIA

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