La ONLUS Italia Nostra, in vista del 13 Maggio, giorno dedicato ai Beni da proteggere, sulla sua Lista Rossa ha segnalato l’isola Palmaria, vista come luogo a potenziale rischio di trasformazioni indebite e non conformi alle sue eccezionali caratteristiche naturali e culturali.
L’isola chiude, insieme a Tino e Tinetto, il golfo spezzino ad ovest, con la spettacolare falesia ove, in giugno, il fiordaliso di Porto Venere compare tra rocce inaccessibili, un esempio dielle bio-diversità presenti in quest’isola che è interesse comune far conoscere e proteggere.
"Ecco perché Italia Nostra ha contribuito, con altre Associazioni, a un progetto - spiegano i membri della Onlus - il cui scopo si illustra nel titolo: “Palmaria: Isola-Parco, Giardino botanico di terra e di mare” cioè far ammirare il patrimonio di paesaggi, di piante, fiori, arbusti, di rocce e falesie, di fondali marini e piccole spiagge che l’isola offre.
I visitatori, che ci auguriamo sempre più consapevoli e rispettosi, hanno a disposizione una discreta scelta di sentieri pedonali, abbastanza tenuti e segnalati anche nel cartello illustrativo posto vicino al punto di sbarco del Terrizzo: si va dalla passeggiata di 20 minuti per visitare la notevolissima Torre Corazzata (Forte Umberto), all’ora necessaria per raggiungere, con la facile Via dei Condannati, i quasi 200 metri di quota della vetta (batteria Semaforo) e il vicino orto botanico, con spettacolare vista a 360 gradi. Esiste anche il giro dell’isola e la variante che costeggia la falesia".