Consiglio Superiore di Sanità ligure, le perplessità dell'OPI sulla composizione

Sono presenti soltanto medici.

Il Presidente della Regione Liguria Marco Bucci ha presentato la nuova squadra al governo della Regione e ha individuato anche il nuovo assessore alla Sanità, Massimo Nicolò, al quale formuliamo i nostri migliori auguri.

Nel comunicato di presentazione dei nuovi Assessori, è stato spiegato ai cittadini che l’infettivologo Matteo Bassetti ha assunto la direzione di un nuovo ‘’organismo’’, il neonato ‘’Consiglio Superiore di Sanità’’ ligure, creato – sono le parole di Bassetti- ‘’..per ricalcare quello che avviene al Ministero della Salute con il Consiglio Superiore di Sanità…‘’…e ha poi aggiunto: ‘’…ho cercato di essere il più inclusivo possibile…’’.


Bene, dottor Bassetti: se si riferiva al genere, c’è riuscito, visto che ha chiamato uomini e donne; e ha avuto cura di convocare professionisti ‘’…in rappresentanza di tutte le aziende sanitarie’’, come ha affermato.


Noi restiamo invece insoddisfatti e molto perplessi della totale assenza di qualsiasi altro profilo professionale che non sia quello medico.


Lei ha affermato di voler ‘’imitare’’ il Consiglio Superiore di Sanità ma, nel farlo, non si è soffermato sui componenti il Consiglio: in quello nazionale, in forza al Ministero della Salute, non ci sono solo medici, come è ovvio e normale che sia, visto che la Sanità è composta e sostenuta anche da altri profili professionali.

Restando al Consiglio Superiore di Sanità ‘’nazionale’’ nominato il 1/3/2022, c’era -ad esempio- la professoressa Paola Di Giulio, infermiera; così come erano presenti i rappresentanti di numerose professioni sanitarie, che elenchiamo rapidamente: veterinari, farmacisti, biologi, fisici, infermieri, ostetriche, professioni tecniche, psicologi.

Insomma, se il Prof Bassetti ci avesse spiegato che andava a indicare professionisti di sua fiducia, nulla da eccepire. Se invece, come ha fatto, afferma che ‘’vuole portare in Liguria il modello del Consiglio Superiore di Sanità’’, chiamandolo proprio nello stesso modo, diciamo che si è dimenticato pezzi fondamentali della Sanità regionale e nazionale: oltretutto, la questione infermieristica è -purtroppo- una urgenza nazionale e regionale, e forse sarebbe stata cosa buona e giusta tenerne conto.

Diciamo che come inizio avremmo gradito qualcosa di più connesso alle questioni urgenti, quotidiane, attuali.


Il Direttivo OPI La Spezia

 

 






 

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