Per la nomina di Viviani alla Presidenza del Parco delle Cinque Terre manca solo il decreto del Ministro

Le Commissioni Ambiente del Senato e della Camera hanno dato il via libera. Le opposizioni non hanno partecipato alle votazioni.

Dopo l'ok della Commissione Ambiente del Senato è arrivato anche quello della omologa Commissione della Camera: ora per la nomina di Lorenzo Viviani a Presidente del Parco delle Cinque Terre manca solo il decreto formale del Ministero.

Il parere favorevole della Commissione della Camera è stato a maggioranza, con i deputati delle opposizioni che non hanno partecipato al voto. Stessa cosa accaduta ieri a Palazzo Madama.


Lorenzo Viviani, classe 1982, ex deputato della Lega e consigliere comunale della Spezia, è biologo e pescatore.


 


 LE REAZIONI

Il deputato della Lega e vice ministro al Mit Edoardo Rixi, candidato alle regionali in Liguria, afferma: "Col via libera del Parlamento alla nomina di Lorenzo Viviani, per il nuovo presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre manca solo il decreto come ultimo passaggio formale. L'importanza della tutela del territorio, della qualità delle acque, anche reflue, e del sostegno alla pesca e all'agricoltura locale sono i punti principali che ha sottolineato nel corso delle audizioni al Senato e alla Camera. Biologo poco più che quarantenne, con la  nomina di Viviani il Parco delle Cinque Terre torna a essere gestito da un professionista con profonde radici sul territorio e un forte impegno verso la collaborazione con le comunità locali. Siamo certi che saprà guidare questo patrimonio unico verso un futuro sostenibile e valorizzato".

 

 

Davide Natale, segretario PD Liguria, candidato alle regionali in Liguria, scrive: "Speravamo prevalesse il buon senso e che di fronte all'ingordigia della Lega le altre forze politiche di maggioranza al governo assumessero un ruolo istituzionale e aspettassero, come richiesto da noi a tutti i livelli, le elezioni regionali prima di nominare il nuovo presidente del Parco delle Cinque Terre. Avevamo chiesto il coinvolgimento degli amministratori locali e dei territori, perché abbiamo sempre creduto che quella nomina dovesse essere il risultato finale di un confronto costruttivo e per questo era opportuno aspettare che si arrivasse alla discussione quando la Regione fosse nel pieno delle sue funzioni. Una maggioranza parlamentare che non rispetta quanto accade nei territori è una maggioranza debole, conseguenza del fatto che si sentono crollare il terreno sotto i piedi e allora prendono quello che possono dimostrando, come sempre, che sono più legati alle poltrone che al bene della Liguria. Quando saremo al governo della Regione avremo un comportamento rispettoso verso le istituzioni e non faremo calare dall'alto decisioni che devono essere assunte in maniera collegiale. D'altronde il lupo perde il pelo ma non il vizio".






 

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