di Anna Mori - “Un’opportunità che ci ha cambiato la vita”.
Mamadou Diallo e Fabakary Susso sono due giovanissimi che, con determinazione e impegno, hanno completato il corso annuale per Operatori del montaggio e della manutenzione di imbarcazioni da diporto. Provenienti rispettivamente dalla Guinea e dal Gambia, entrambi sono arrivati in Italia da meno di due anni e rappresentano oggi due esempi di successo di integrazione attraverso la formazione professionale.
Li abbiamo intervistati appena ottenuto il loro diploma, per conoscere da vicino le loro esperienze, le difficoltà affrontate e le speranze per il futuro.
Un corso che apre le porte al domani
“Assolutamente sì, mi è piaciuto moltissimo. Questo corso mi ha aperto una strada per il futuro – racconta Mamadou, 18 anni – Ogni giorno ho trovato qualcosa di nuovo da imparare e da portare con me”. Anche Fabakary, coetaneo di Mamadou, condivide lo stesso entusiasmo: “Mi è piaciuto tantissimo, sono stato benissimo ogni giorno. Il CISITA ha fatto tanto per me e per i miei compagni, e gliene sono grato”.
Entrambi i ragazzi parlano del corso come di una vera e propria opportunità di vita, che ha dato loro strumenti concreti per costruirsi un futuro solido. “È stata la più grande e bella opportunità che io abbia avuto”, afferma Mamadou, “e per questo vorrei ringraziare tutto lo staff del CISITA: quello che mi hanno dato non lo dimenticherò mai”.
Le difficoltà non li hanno fermati
Naturalmente il percorso non è stato privo di ostacoli, ma i due giovani hanno affrontato ogni sfida con spirito positivo. “È stato impegnativo, ma ogni giorno è stato una scoperta. Davvero, ogni giorno è stato bello”, continua Mamadou. Fabakary aggiunge: “Le difficoltà si superano sempre, specialmente quando hai il supporto di tutti: insegnanti, tutor, educatori. Non mi sono mai sentito solo”.
Imparare un mestiere, e molto di più
Durante l’anno formativo, i due ragazzi hanno potuto apprendere tanto sul piano tecnico, ma anche umano. Mamadou sottolinea come il corso gli abbia dato “una base solida su tanti aspetti: le materie classiche, il lavoro sul legno, la vetroresina, la saldatura. Ma soprattutto ho imparato come stare in azienda, come comportarmi, quali sono i comportamenti fondamentali per lavorare in sicurezza”.
Fabakary racconta invece come sia stato fondamentale “imparare moltissime cose che ho poi potuto utilizzare nel lavoro. È stato importante arrivare in azienda già sapendo come muoversi”.
E le materie preferite? Per Mamadou, senza esitazione, l’italiano: “Perché l’Italia è il Paese che mi ha adottato, ora vivo qui ed è fondamentale imparare la lingua. Io voglio parlare l’italiano perfettamente, o almeno provarci!”. Fabakary, invece, ha amato in particolare il laboratorio di falegnameria: “Lavorare il legno ti permette di esprimere la tua creatività, di avere cura degli oggetti che produci. Sono le basi del lavoro che faccio ora”.
Dallo stage al mondo del lavoro
Uno degli elementi centrali del corso è stato il tirocinio in azienda. Per Mamadou, l’esperienza si è trasformata in qualcosa di ancora più importante: “Non è un tirocinio, sono già stato assunto dal Cantiere Valdettaro, dove ho svolto le mie 495 ore di stage. Sono felicissimo, perché Valdettaro è un’azienda con una storia importante. Dal primo giorno ho trovato persone meravigliose, che mi vogliono bene e che non smettono mai di insegnarmi”.
Anche per Fabakary l’esperienza è stata più che positiva: “Sono felice che l’azienda che mi ha accolto in stage, la OLAM, mi abbia voluto tenere e attivare un tirocinio. Mi occupo del montaggio dei mobili per gli interni delle imbarcazioni, un lavoro molto delicato ma che dà tante soddisfazioni. In azienda mi vogliono bene e mi trattano sempre con gentilezza”.
Sguardo al futuro, con speranza e determinazione
Alla domanda su cosa si aspettano dal futuro, i due ragazzi rispondono con parole cariche di speranza e consapevolezza.
“La prima cosa che voglio fare è migliorare sempre nel mio lavoro, acquisire competenze e professionalità – dice Mamadou – Questo mi permetterà di diventare un lavoratore migliore e avere la libertà di costruirmi una famiglia qui, in Italia. Tutto il resto, come si dice, viene da sé”.
Fabakary conclude con un messaggio che racchiude il senso più profondo del suo percorso: “Il mio futuro è già adesso, ed è bellissimo, perché provengo da anni difficili. Oggi posso guardare avanti con il sorriso, perché so che, grazie a ciò che mi è stato dato, io posso andare avanti nella mia vita con fiducia e speranza”.
Categoria Cronaca La Spezia
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